19/02/2025

DECATHLON AL TERZO FORUM OSSERVATORIO VALORE SPORT

Decathlon persegue il proprio proposito di diffondere la cultura del movimento fisico, rinnovando il contributo al percorso verso la Visione “2050 - Italia in Movimento” proposto da “The European House - Ambrosetti (TEHA).

Il contributo dello sport come leva di benessere e crescita al centro delle attività di Decathlon, in linea con il proprio purpose 
MOVE PEOPLE THROUGH THE WONDERS OF SPORT

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Fulvio Matteoni - Responsabile Affari Istituzionali per Decathlon - interviene al Forum Osservatorio Valore Sport per porre l’accento sull'importanza di avviare azioni concrete per la diffusione della cultura del movimento sin dalla giovane età e condividere la realizzazione di progetti per la diffusione dello sport e la sua larga accessibilità.

“Sono fiero di poter offrire il nostro apporto nell’ambito dell’Osservatorio durante tutto il suo percorso - afferma Fulvio Matteoni. Quest’anno vogliamo condividere buone pratiche. I percorsi formativi che la Fondazione Decathlon ha realizzato per la scuola mirano a promuovere l'inclusione scolastica attraverso lo sport, fornendo ai docenti strategie pratiche per garantire che ogni studente possa partecipare attivamente alle attività motorie e sportive”. 

A partire da gennaio infatti, Fondazione Decathlon in collaborazione con La Fabbrica Società Benefit - Ente accreditato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per la formazione dei docenti di ogni ordine e grado - ha messo a disposizione dei docenti delle scuole primarie e secondarie due corsi di formazione online gratuiti per promuovere l’inclusione attraverso lo sport, con la collaborazione di atleti paralimpici, medici, istruttori, docenti e dirigenti scolastici.

I corsi sono presenti sulla piattaforma ministeriale S.O.F.I.A. e rilasciano un attestato ai sensi del D.M. 170/2016, valido per l’inserimento nel portfolio professionale del docente. 

Il Forum Osservatorio Valore Sport 2025 
(fonte: Ufficio Stampa The European House-Ambrosetti)

Si conclude la terza edizione del Forum Osservatorio Valore Sport, evento organizzato da The European House – Ambrosetti (TEHA) presso la Sala Autorità dello Stadio Olimpico di Roma dove sono state presentate e discusse le principali evidenze del terzo Rapporto dell’iniziativa.
Un appuntamento che, anno dopo anno, si afferma come il principale punto di riferimento per il confronto tra istituzioni, imprese e stakeholder del settore sportivo, con l’obiettivo di rilanciare la cultura del movimento e valorizzare il ruolo dello sport per il benessere della popolazione e lo sviluppo economico del Paese.
Insieme a TEHA i partner dell’iniziativa sono CIP, CONI, Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Sport e Salute, Amadori, Decathlon, FitActive, Gatorade, Generali, Matrix Fitness Italia.
L’edizione 2025 ha visto la partecipazione di un parterre di relatori di altissimo livello.

LA SEDENTARIETÀ IN ITALIA È IN CALO, MA PERSISTONO DISUGUAGLIANZE NELL’ACCESSO ALLA PRATICA SPORTIVA
Negli ultimi anni, in Italia, la consapevolezza sull’importanza dell’attività fisica sembra in crescita e i dati Istat mostrano segnali positivi: la quota di italiani che non praticano mai sport, oggi pari al 35% della popolazione, è in calo di -5,6 punti percentuali tra il 2001 e il 2023.
Tuttavia, permangono importanti disparità nell’accesso alla pratica. Se consideriamo chi non pratica mai sport scopriamo che sono molto di più: gli anziani rispetto ai giovani, le persone con basso livello di istruzione rispetto ai laureati, le donne rispetto agli uomini, i residenti nel Sud e Isole, nei piccoli comuni e nelle periferie rispetto a quelli nel Nord, nelle aree metropolitane e centrali.
L’accesso alla pratica sportiva resta un tema da attenzionare anche guardando ai bambini, in particolare alle infrastrutture sportive scolastiche: quasi il 60% degli edifici scolastici italiani non dispone di una palestra, con punte superiori al 75% in alcune regioni del Mezzogiorno.
LO SPORT FAVORISCE ALTRI STILI DI VITA SANI, MA LA SEDENTARIETÁ CONTINUA A PESARE SUL SISTEMA SANITARIO 
Quest’anno, l’Osservatorio ha posto al centro delle analisi e del dibattito il legame tra sport, salute, prevenzione e qualità della vita, analizzando le correlazioni tra sedentarietà e altri stili di vita a rischio – come il consumo di tabacco e alcol e la scarsa aderenza a una dieta equilibrata. Dalle elaborazioni emerge come le persone fisicamente attive hanno una propensione al fumo inferiore del -12% rispetto ai sedentari, al consumo abituale di alcol inferiore del -2%, al consumo abituale di frutta e verdura del +42% e di carni bianche del +37%.
La sedentarietà contribuisce all’insorgenza di numerose patologie, tra tumori, malattie cardiovascolari, diabete, ma anche malattie psicologiche e neurodegenerative. Le conseguenze di questa tendenza sono rilevanti non solo in termini di salute pubblica, ma anche dal punto di vista economico: il costo della sedentarietà per il sistema sanitario italiano è stato stimato in 6,7 miliardi di euro.
VERSO UN MODELLO “SPORT IN ALL POLICIES” E “SPORT FOR ALL”
Alla luce di queste evidenze, è stata ribadita la necessità di un approccio integrato alla promozione della cultura del movimento, ispirato al modello “Sport in All Policies”, che vede la pratica sportiva come un fattore trasversale da integrare nelle politiche del Paese. “Come Osservatorio, portiamo avanti con forza il principio guida di “Sport in All Policies”: lo sport è un ambito altamente interdisciplinare, che incide sulla salute pubblica, sull’educazione, sull’integrazione sociale, sullo sviluppo economico, sull’attrattività turistica e sulla proiezione internazionale del Paese, solo per citare alcune delle principali direttrici di impatto che rappresentano responsabilità e competenze di (almeno) 13 degli attuali Ministeri”, ha dichiarato Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti. “Allo stesso modo, è fondamentale che la promozione dell’attività fisica segua un secondo principio, quello di “Sport for All”: le politiche sportive devono far sì che la pratica sia accessibile a chiunque, senza distinzioni di età, genere, provenienza, estrazione sociale e condizione socioeconomica, a maggior ragione da quando lo sport è entrato ufficialmente nella Costituzione Italiana”.

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